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In Adversa Ultra Adversa

Il 4° Reggimento Alpini Paracadutisti trae parte delle sue origini storiche dal 4° Reggimento Alpini, costituito nel 1882, che nel tempo ha inquadrato gloriosi battaglioni fra i quali quello sicuramente più famoso è il leggendario Battaglione Autonomo Sciatori  “Monte Cervino”,

erede dell’omonimo reparto che era stato mobilitato nel 1915 ed aveva combattuto nella Grande Guerra sul Pasubio, sul Vodice e sull’Altipiano di Asiago, per poi essere disciolto nel 1919. Il “Monte Cervino” venne ricostituito come Battaglione Autonomo Sciatori nel dicembre 1940 in seno alla Scuola Centrale Militare di Alpinismo di Aosta a seguito di specifiche direttive dello Stato Maggiore, che aveva individuato l’esigenza di formare Unità speciali con compiti di ricognizione veloce su terreni impervi. Per potervi accedere era necessario essere abilissimi sciatori, volontari e scapoli (il che la diceva lunga sul tipo di operazioni che si ipotizzava dovessero essere compiute), condizioni che dovevano essere soddisfatte anche da cappellani e personale medico. Nel neocostituito Battaglione Sciatori confluirono molti elementi dei tre reparti d’élite della Scuola: il Btg.“Duca degli Abruzzi”, il Reparto Autonomo “Monte Bianco” e il nucleo Pattuglie Sci-Veloci, che erano stati sciolti dopo aver combattuto sul fronte occidentale nel 1940….

Iter Addestrativo

I candidati al reparto vengono scelti attraverso un iter selettivo della durata di due settimane e formati attraverso un lungo ciclo addestrativo della durata di circa due anni. La selezione e il tirocinio iniziale vengono svolti insieme ai candidati dell’Esercito Italiano per il 9º Reggimento d’assalto paracadutisti “Col Moschin” e per il 185º Reggimento paracadutisti ricognizione acquisizione obiettivi “Folgore”. Se risultati idonei, tutti questi candidati (oltre a quelli del 17º Stormo incursori dell’Aeronautica militare) effettuano il corso OBOS (operatore basico per operazioni speciali) di base presso il RAFOS (reparto addestramento forze speciali) del “Col Moschin”, per poi …

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